martedì 31 luglio 2012

Fuori dal tunnellellelle



 «È un tunnel, ma la fine sta cominciando a illuminarsi, e noi e il resto d'Europa ci stiamo avvicinando alla fine del tunnel». Lo ha detto il premier Mario Monti, intervenendo telefonicamente a «Radio Anch'io», su Rai Radiouno, prima di partire per Parigi, dove inizierà un giro di incontri con i leader europei. Il presidente del consiglio ha parlato anche della legge elettorale, spronando i partiti a «evitare la rissa permanente». E sulle elezioni ha ribadito: «Mi candido? Sto diminuendo coscientemente la mia sensibilità uditiva a questa domanda...».

LA LEGGE ELETTORALE - «Lo scenario peggiore, quello che voglio esorcizzare - ha aggiunto il premier a proposito delle elezioni - sarebbe quello di elezioni alla scadenza naturale, e quindi non anticipate, ma a cui si arrivasse senza una riforma elettorale e in un clima di disordinata rissa tra i partiti». Una combinazione che darebbe ai cittadini «la sensazione, forse fondata - ha precisato Monti- che la politica ha fatto grandi sforzi per sostenere in Parlamento questo governo, che ha preso decisioni impopolari, ma non ha fatto i compiti in casa propria riformando se stessa. E i mercati internazionali - rileva - sarebbero legittimati a nutrire scetticismo su quello che viene dopo questo governo». Senza riforma insomma sono possibili effetti sullo spread. «Una relazione c'è - ha confermato - ma più che con la data delle elezioni con il clima complessivo fra oggi e la data delle elezioni». Sulla riforma elettorale il premier segue la linea del Colle e ha citato proprio il presidente della Repubblica: «Se - ha sottolineato - continuando nella prova di responsabilità che per lo più è stata data, i partiti, accogliendo il monito forte del Capo dello Stato, facessero presto la riforma elettorale, si accingessero a mettere a fuoco i loro programmi e a rendere esplicito in che senso vogliono attenersi a una continuazione di una linea europea, di disciplina e di riforme strutturasi, o invece divaricare rispetto a questa linea, tutti questi sarebbero elementi utili per i mercati e per i cittadini italiani».

SPENDING REVIEW - Sul lavoro dell'esecutivo, il presidente del consiglio si è soffermato soprattutto sui tagli di spesa: «Non è una manovra - ha voluto ribadire - e non sono tagli lineari fatti in modo cieco. Il governo ha fatto un'analisi di dettaglio, sulla base del lavoro del commissario Bondi, e si sono individuati gli eccessi di spesa». Sull'Ue, Monti ha specificato: «È molto importante che tutti in Europa ci impegniamo a far sì che l'euro, pinnacolo della cattedrale della costruzione europea, non sia un fattore di disintegrazione. Ci vuole uno sforzo per superare i pregiudizi reciproci». E ancora: «Vorremo dare un senso di solido e forte lavoro insieme contemporaneamente con la Germania, punto di riferimento essenziale. Credo che la chiave di volta sia quella di spingere tutti all'attuazione senza ritardi e ritorni indietro sulle decisioni prese a Bruxelles». Ossia durante il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno: «Ci sono voluti un giorno e una notte - ha ricordato il premier - ma quelle decisioni si sono rivelate proficue e adesso ne stiamo vedendo le conseguenze in termini di maggiori disponibilità sia delle istituzioni europee sia dei singoli governi, compresi quello tedesco e quelli del Nord, credo, a fare tutti la loro parte oltre che ciascuno i compiti a casa».

2 commenti:

Nico ha detto...

Certo! Siamo quasi fuori dal tunnel, e stiamo andando veloci veloci a prendere il treno in faccia!

Eleonora ha detto...

Appunto. Anzi, il treno sul muso lo abbiamo già preso. E senza dubbio grazie a lui. E hai voglia che un giorno se la prende coi partiti e il giorno dopo se la prende col maltempo o col troppo caldo. Lui ha avuto mandato per ammazzarci ed è quello che sta facendo.